Stamane sotto il caldo sole d’aprile si è svolto il primo appuntamento della serie “Le associazioni per l’ecomuseo”. Ritrovo all’alba in Via Roma e poi via verso il luogo della partenza. Lungo il percorso, un paesaggio fantastico, incontaminato, sentieri naturali, quelli antichi fatti dai nonni, dai vaccari che spostavano le mandrie in montagna nei periodi estivi. Ad accompagnarci il piacevole suono dello scorrere dell’acqua, come quello quieto della “fontana Secca” apparentemente povera ma abbeveratoio sicuro anche in piena estate per boscaioli e animali. Segno di una natura ricca che si conserva in perfetto equilibrio, l’incontro con raganelle saltanti e i ritrovamenti di palchi di cervi intatti. Così da “Fossa Cupa” siamo arrivati al “Bosco Zanfroneto”, quello dove si andava a caricare la legna per l’inverno. Tra Abriola e Tito, da “Iazzo Carraro” sino alla Località “Signorina”. Proprio lì su una collinetta occupata da un maestoso ciliegio e infinite margherite, la convivialità è esplosa, un tripudio di sapori, merende di tutti i tipi e tradizioni. Disteso al sole a rifocillarsi,un gruppo affiatato di persone che diffonde passione, pronti a partire tutte le domeniche, a raccontare aneddoti e vecchie storie, con la saggezza dei più anziani e l’entusiasmo dei più giovani. Poi di nuovo in cammino, stavolta in discesa, tra gli odori dell’aglio orsino e del timo in fiore, con la leggerezza dell’animo e le ginocchia tremolanti, sino al luogo di partenza e dei saluti.
Siamo certi che per tutti i “novelli” la levataccia all’alba sia valsa davvero la pena.
Speranzosi che occasioni come questa di riscoperta partecipata del territorio possano ripetersi, non ci resta che ringraziare Associazione “La Cordata” per la splendida mattinata.
Curiosi di scoprire cosa avranno in mente le altre Associazioni di Tito.
Voi rimanete connessi!
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